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La gamma standard comprende le altezze d’asse dal MEC 56 al MEC 280; il motore autofrenante è realizzato partendo da un motore standard, e quindi le prestazioni e le caratteristiche di base del motore sono del tutto analoghe a quelle dei motori normali. La produzione è suddivisa in base alle tipologie principali di freno; oltre a quanto riportato, siamo in grado di proporre freni anche sulle altre tipologie di motori di nostra produzione.
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La gamma comprende le grandezze dal MEC 56 al MEC 200. Fino all’altezza d’asse 132 i motori hanno la cassa in alluminio con cuscinetti lubrificati a vita tipo 2RS e piede di fissaggio modulare; le grandezze dal MEC 160 al MEC 200 hanno invece la cassa in ghisa e montano di serie cuscinetti SKF con ingrassatore esterno per la lubrificazione periodica e sensori PTC sugli avvolgimenti. Il freno tipo AT è in corrente continua ed è caratterizzato da ingombri estremamente ridotti: l’elettromagnete ed il disco di frenatura (che è in ghisa ed è solidale con la ventola di raffreddamento) sono alloggiati all’interno del copriventola e quindi le dimensioni esterne del motore autofrenante tipo AT sono uguali a quelle dei corrispondenti motori senza freno; la coppia di frenatura non elevata e l’effetto volano del gruppo freno/ventola in ghisa, lo rendono particolarmente indicato per le applicazioni dov’è richiesta un’azione progressiva del freno. Un raddrizzatore posto all’interno della scatola della morsettiera trasforma la corrente alternata in ingresso in corrente continua per alimentare l’elettromagnete del freno.
La gamma comprende le altezze d’asse dal MEC 63 al MEC 280. Fino all’altezza d’asse 132 i motori hanno la cassa in alluminio con cuscinetti lubrificati a vita tipo 2RS e piede di fissaggio modulare; dalla grandezza 160 alla 280 la cassa è in ghisa con cuscinetti SKF, ingrassatore esterno per la lubrificazione periodica e sensori PTC sugli avvolgimenti. Il freno tipo ATK è alimentato in corrente continua ed ha la coppia di frenatura molto elevata: il gruppo freno di costruzione estremamente robusta è alloggiato all’interno di un copriventola prolungato. La ghiera in asse all’albero motore permette la regolazione della coppia frenante; all’estremità posteriore dell’albero motore è calettata la ventola di raffreddamento in materiale termoplastico. Per le sue prestazioni e caratteristiche costruttive è idoneo ad essere utilizzato per applicazioni gravose. Un raddrizzatore posto all’interno della scatola morsettiera trasforma la corrente alternata in ingresso in corrente continua per alimentare l’elettromagnete del freno.
La gamma comprende le altezze d’asse dal MEC 56 al MEC 280. Fino all’altezza d’asse 132 i motori hanno la cassa in alluminio con cuscinetti lubrificati a vita tipo 2RS e piede di fissaggio modulare; dalla grandezza 160 alla 280 la cassa è in ghisa con cuscinetti SKF, ingrassatore esterno per la lubrificazione periodica e sensori PTC sugli avvolgimenti. I motori autofrenanti del tipo ATC hanno il freno alimentato in corrente alternata e sono caratterizzati da una elevata coppia frenante: il disco di frenatura (in alluminio, con piste di frenatura riportate) è premuto tra lo scudo posteriore del motore (in ghisa) e la parte mobile del gruppo freno grazie all’azione di alcune molle cui è possibile regolare il precarico; all’estremità posteriore dell’albero motore è calettata la ventola di raffreddamento in materiale termoplastico. L’alimentazione del freno è in corrente alternata trifase 230V o 400V ed è possibile alimentare direttamente il freno dalla morsettiera del motore oppure tenerla separata.
La gamma comprende le altezze d’asse dal MEC 63 al MEC 112 sui motori a 4 poli. Questo tipo di motore autofrenante ha la cassa in alluminio, gli scudi in ghisa e cuscinetti SKF di tipo ZZ. Il freno è alimentato in corrente alternata ed ha una coppia frenante elevata: il disco di frenatura (in alluminio, con piste di frenatura riportate) è premuto tra lo scudo posteriore del motore (in ghisa) e la parte mobile del gruppo freno grazie all’azione di alcune molle cui è possibile regolare il precarico; all’estremità posteriore dell’albero motore è calettata la ventola di raffreddamento in materiale termoplastico. L’alimentazione del freno avviene con la corrente alternata a 230V oppure 400V ed è possibile alimentare direttamente il freno dalla morsettiera del motore oppure tenerla separata. La serie 1ATC ha di serie la protezione in gomma sul disco freno, la leva di sblocco manuale e la scatola allungata con doppia morsettiera.
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