Perché le aziende devono avere le certificazioni di qualità?
Ci sono diversi motivi specifici per cui le aziende si dotano di certificazioni di qualità, ma in generale esse servono innanzitutto per aumentare la credibilità verso tutti i loro interlocutori, partendo dai loro clienti.
Difatti, lo scopo di una certificazione è proprio quello di comunicare il rispetto di determinati requisiti normativi, tecnici e anche etici.
Nel settore agroalimentare le certificazioni aziendali sono oltremodo importanti per garantire la massima qualità di tutta la filiera produttiva. Quindi se stai cercando informazioni in merito, >> Clicca Qui << e i tecnici di ATIM potranno offrirti la loro diretta esperienza, dato che sono fornitori di tutto ciò che occorre alle industrie del settore, per realizzare un impianto produttivo e per assisterlo durante la sua attività quotidiana.
Le domande frequenti
- A cosa servono le certificazioni?
- Quali sono i vantaggi di un sistema di qualità certificato?
- Cosa garantisce la certificazione?
- Quali sono le certificazioni aziendali obbligatorie?
Le certificazioni aziendali
Da un punto di vista pratico le certificazioni sono sempre più necessarie perché richieste come pre-requisiti per poter partecipare a bandi, gare o anche semplicemente diventare fornitori di determinate organizzazioni, come ad esempio la GDO.
Alcune certificazioni sono obbligatorie in forza di precise norme di legge emanate a tutela della sicurezza e della protezione della salute di lavoratori e consumatori.
Altre sono volontarie e sono conseguenti proprio alla volontà delle aziende di attivare internamente dei processi precisi di miglioramento continuo, con il fine ultimo di perseguire gli obiettivi aziendali attraverso la massima soddisfazione possibile di clienti e lavoratori.
Ente unico Accredia
Il significato della certificazione risiede già nell’etimologia del termine. Difatti essa deriva dal latino “certum facere” che significa “fare in verità”.
Per ottenere questo obiettivo di interesse generale il governo italiano, in applicazione del regolamento europeo nr 765/2008 ha istituito un ente unico che ha lo scopo di attestare la competenza e l’imparzialità di tutte le organizzazioni che operano nei settori della certificazione, ispezione, verifica e validazione, e dei laboratori di prova e taratura.
Questo ente si chiama ACCREDIA e in pratica certifica che le organizzazioni che svolgono l’attività professionale di enti certificatori, posseggano, e mantengano aggiornati, i requisiti previsti dalle norme.
Le società di certificazione
Quando un’azienda intende ottenere una specifica certificazione, deve rivolgersi da una società regolarmente accreditata per quella tipologia di servizio, e quindi in possesso delle opportune expertise.
In pratica il processo di certificazione consiste in una procedura nella quale una terza parte indipendente, appunto l’organismo certificatore, attraverso l’emissione di un documento, assicura tutti gli interessati che un determinato prodotto oppure un servizio o ancora un processo è conforme ai requisiti.
Difatti la società avvia l’iter di trasferimento di quella esperienza all’azienda, affinché ne diventi una procedura operativa interna, e lo conclude con il rilascio della relativa certificazione.
Il ciclo di Deming PDCA (Plan-Do-Check-Act), alla base dei sistemi di gestione di diverse certificazioni, è semplice ed è sempre attuale, perchè consente all’organizzazione di abbandonare i criteri intuitivi per adottarne altri di tipo sistemico.
Le certificazioni per i mulini
Indichiamo brevemente i nomi delle certificazioni di cui un mulino potrebbe o dovrebbe dotarsi:
- IFS – International Food Standard, requisiti di sicurezza dei prodotti alimentari e protezione dalla contraffazione
- BRC – Global Standard for Food Safety, requisiti di sicurezza e qualità agroalimentare nella rete dei fornitori
- UNI 10854 :1999, metodo HACCP (Hazard Analysis and Critical Control Point), per minimizzare il rischio di contaminazione
- UNI EN ISO 9001: 2015, controllo e ottimizzazione di tutti gli aspetti della gestione e della produzione
- UNI EN ISO 22005:2008, per la rintracciabilità nelle filiere agroalimentari
- Certificazione Biologica, per attestare il rispetto della provenienza da agricoltura biologica
- Koscher, per certificare il rispetto alle leggi della Torah che prevedono l’assenza di contaminazioni animali.
Le certificazioni di qualità per l’industria alimentare
In conclusione
La certificazione di qualità di una azienda o di un prodotto possono essere obbligatorie o volontarie, ma in entrambi i casi contribuiscono ad attestare la credibilità dell’azienda verso i propri clienti.
Le aziende che, come noi di ATIM, forniscono servizi e consulenze, come anche ricambi e accessori per le aziende del settore alimentare, ed in particolare per il settore della molitura dei cereali, devono essere adeguatamente certificate per garantire la qualità del loro impegno quotidiano verso i propri clienti. >> Clicca qui << per ulteriori informazioni.