Perché il grano è così importante per l’alimentazione?
Argomento evocativo
L’importanza del grano è un argomento che, in prima battuta, evoca immediatamente nella mente della maggior parte della gente, i prodotti gustosi, fragranti e profumati che si realizzano con le materie prime derivate dalla loro macinazione, ossia le candide farine o le semole dorate.
Per noi di ATIM, l’importanza del grano è rappresentata prima di tutto dall’impegno professionale a cui ci dedichiamo ogni giorno da oltre venti anni per fornire ai mulini assistenza, ricambi e accessori, in ogni momento della loro attività.
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Le domande più frequenti
Le domande utilizzate più spesso per intraprendere una ricerca sull’importanza del grano sono poste in modo molto semplice. Eccone alcune:
- Cosa simboleggia il grano?
- Che cosa si ricava dal grano?
- Quando l’uomo ha scoperto il grano?
- Perché i cereali sono importanti?
Ed ecco alcune delle informazioni utili per entrare un poco in questo affascinante mondo.
Il grano
Per capire l’importanza complessiva dell’argomento, è interessante sapere che i due termini, grano e frumento, con cui viene chiamato questo grandioso cereale, sono perfettamente sinonimi.
L’origine della parola frumento deriva dal valore enorme attribuitogli sin da tempi antichi. La sua “fruizione” quotidiana per tutti, è così essenziale da diventarne il nome. Il termine grano sembra invece più che altro legato alla sua forma fisica.
Oggi il grano, con 750 milioni di tonnellate, è al secondo posto fra i cereali più utilizzati al mondo, per l’alimentazione umana. Inoltre, insieme al mais e al riso, arrivano quasi a coprire il 90% del totale di cereali prodotti.
Il grano è il più utilizzato in assoluto nella produzione di quegli alimenti che sono alla base della dieta mediterranea, come pasta, pane e tanti altri prodotti da forno.
La dieta consiglia di ricavarne almeno la metà della quantità di calorie necessarie a coprire il fabbisogno energetico di una persona.
In Italia, il grano è sia il cereale più diffuso, tanto per superficie coltivata che per quantità prodotta, sia il più utilizzato per l’alimentazione.
Le varietà di grano diffuse in Italia sono due:
- Il Triticum Vulgaris Aestivum, o grano tenero
- Il Triticum Durum, o grano duro
Dal grano tenero, che viene coltivato maggiormente nel nord Italia, si tende a ricavare una farina molto fine, largamente utilizzata per la preparazione di dolci.
Dal grano duro, prodotto nell’Italia del sud, si tendono a ricavare le semole per la produzione della pasta.
La macinazione del grano è il lavoro richiesto al mulino, il cui valore intrinseco consiste proprio nella capacità di realizzare prodotti finali con caratteristiche ben precise ed omogenee, affinché siano perfettamente idonei ad essere utilizzati nelle lavorazioni per cui vengono richiesti.
Con la macinazione il grano viene trasformato in semole, farine e altri sottoprodotti generalmente definiti cruscame.
Essi sono il cruschello, il tritello e il farinaccio; quest’ultimo rappresenta l’ultimo sottoprodotto della molitura prima della produzione delle semole e della farina.
Il cruscame viene prevalentemente destinato alla produzione di mangimi, quindi per alimentazione animale.
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In conclusione
Il lavoro svolto dai mulini all’interno della filiera agroalimentare, è una attività di massima importanza sia dal punto di vista qualitativo che quantitativo.
Noi di ATIM partecipiamo al perfetto funzionamento dei molini, quotidianamente e tempestivamente, con tutto quello che occorre fornendo consulenza e assistenza, con ricambi e accessori.
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